Il controllo di gestione in Italia

 

Tutte le imprese dovrebbero dotarsi di un sistema di controllo di gestione, considerato l’impatto concreto che mostra nel raggiungimento degli obiettivi operativi attraverso una gestione efficace ed efficiente delle risorse. Questa attività di controllo è un concetto facile da comprendere, però complesso da implementare. È un sistema integrato di pianificazione, analisi e monitoraggio interno all’azienda presente da ormai 8 anni nel territorio italiano che presenta ad oggi le prime evoluzioni e per questo motivo deve essere al più presto messo a disposizione del management in sede di pianificazione strategica.

Oggi assistiamo a un costante mutamento del contesto esterno con cui l’impresa deve confrontarsi, ciò genera uno stato di instabilità che deve essere affrontato attraverso un’analisi scientifica dei dati che i software a nostra disposizione possono fornirci in grande quantità. Alla luce di questo, deve radicarsi in azienda la “cultura del dato”: ogni informazione potenzialmente utile deve essere immagazzinata in appositi file per poi essere analizzata con l’obiettivo di aggiornare – ed eventualmente correggere – la direzione prestabilita per raggiungere l’obiettivo.

Negli ultimi anni si sono affiancate alle tradizionali attività di controllo di gestione (budgeting e reporting) attività più innovative quali Balanced Scorecard, Benchmarking, Key Performance Indicator, ovvero tutti espedienti utilizzati per avviare un processo di valutazione delle performance - ancora poco utilizzate nelle PMI italiane - che permettono di avere sotto controllo l’efficacia e la redditività delle attività aziendali. La scarsa adesione potrebbe essere causata dal cambiamento tecnico, l’evoluzione culturale e i costi che richiedono i suddetti strumenti di controllo, stravolgimenti che incutono ancora troppo timore all’imprenditore italiano.

Per vincere la paura dettata dalla limitata consapevolezza del grande potenziale informativo-strategico che il controllo di gestione può generare, gli imprenditori possono ricorrere alle successive attività.
Pianificazione, valutazione, implementazione e monitoraggio sono i 4 step che, se affiancati dalle attività sopra menzionate, permettono di strutturare un solido processo decisionale per raggiungere i traguardi aziendali che ci si è posti.

Ma da dove iniziare?

La risposta è “dai numeri”. L’imprenditore deve mostrare una relazione salda con i numeri, deve essere in grado di riclassificare i bilanci degli anni precedenti, ricavare le informazioni importanti (EBITDA e indici) e confrontare il passato con il presente per proiettarsi nel futuro. A questa fase iniziale dovrebbe poi seguire l’inserimento di una figura specializzata su questi temi: il Controller.

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