Edilizia: la "nuova normalità"

 

Nonostante l'edilizia sia la più grande industria del mondo, da ormai qualche anno non sembra più mostrare un livello di performance soddisfacente. Nel dettaglio, il settore rappresenta il 13% del PIL globale, ma negli ultimi due decenni è riuscito a crescere solamente dell’1% annuo, con gli utili complessivi al lordo di interessi e tasse (EBIT) pari solamente al 5% circa del fatturato, nonostante la presenza di un rischio significativo per le imprese del comparto. 

L’odierna crisi, dovuta alla pandemia, porterà ad un'accelerazione della trasformazione dell'edilizia, in corso su larga scala già da molto tempo. I segni del cambiamento sono concretamente visibili e molti imprenditori hanno quindi aumentato gli investimenti in questa direzione.

Ma nello specifico, quali sono i fattori responsabili della trasformazione? Qual è la chiave per affrontare la crisi e prosperare in quella che sarà la nuova realtà dell’industria delle costruzioni?

 

Fattori scatenanti

L’edilizia avrà un aspetto radicalmente diverso nell’arco di 5-10 anni. Tutto ciò si verificherà come conseguenza della combinazione tra specifici trend del mercato, definiti “fonti del cambiamento”, quali: clienti maggiormente sofisticati, aumento della pressione fiscale e sul costo totale di proprietà, incremento della complessità dei progetti, necessità di progetti sostenibili e che soddisfino le norme di sicurezza, scarsità di manodopera qualificata, modifica degli aspetti logistici a causa di nuovi materiali e moduli, incentivi per metodi di costruzione innovativi e standardizzati, digitalizzazione dei prodotti e dei processi e nuovi concorrenti.

Tutto ciò porterà a 9 cambiamenti industriali:

  1. Approccio basato sul prodotto.

  2. Specializzazione.

  3. Controllo della catena del valore e integrazione con linea di fornitura di livello industriale.

  4. Consolidamento.

  5. Centralità del cliente e branding.

  6. Investimenti in tecnologia e strutture.

  7. Investimento in risorse umane.

  8. Internazionalizzazione.

  9. Sostenibilità.


Conclusioni

I risultati dell’interazione di tutte queste tendenze daranno forma alle dinamiche del futuro dell’industria delle costruzioni.

Appare chiaro, pertanto, che per sopravvivere e prosperare, gli imprenditori avranno bisogno di reagire subito. Tutti gli attori della catena del valore dell’edilizia dovranno sviluppare le proprie strategie per affrontare e gestire il cambiamento. Questo vale in particolare per: studi di progettazione e di ingegneria, distributori di materiali, appaltatori generali e subfornitori specializzati, che rischiano la mercificazione delle proprie attività e una diminuzione di valore percepito.

Le aziende possono tentare di difendere le proprie posizioni e di non adeguarsi all'ambiente che muta – rischiando di fallire – oppure reinventarsi per trarre vantaggio dai cambiamenti del settore. Di certo, quelle che puntano al successo dovranno investire in strumenti di abilitazione, come ad esempio le organizzazioni agili. In altre parole, le aziende che familiarizzeranno più in fretta con la “nuova normalità” del futuro e si muoveranno rapidamente saranno le più performanti, sia nella creazione di valore sia nel mantenimento del proprio vantaggio competitivo. Ciò significa che gli imprenditori non hanno scelta se non quella di essere lungimiranti per riuscire ad anticipare i suddetti cambiamenti e costruirsi la possibilità di generare i migliori rendimenti del mercato.

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