Gli obiettivi di un'Impresa: come gli intenti influenzano il business

 

In qualsiasi tipologia di organizzazione, i diversi obiettivi degli stakeholders possono portare a conflitti interni o a differenti risultati a seconda delle scelte effettuate. Le aziende non fanno di certo eccezione: gli intenti della Proprietà influenzano in maniera considerevole l’intero business, soprattutto in relazione alla crescita e allo sviluppo nel medio-lungo periodo.

Nello specifico, anche nel caso di una PMI familiare possono convivere diversi fini nello stesso momento – sia economici che non – che possono essere anche in conflitto tra loro. Tutto ciò può condizionare le scelte nell’allocazione delle risorse, generando forti ricadute – positive o negative – sull’attività. In questo caso entra in gioco un concetto legato alla psicologia, ossia il cd. “auto-controllo” che permette di gestire i differenti obiettivi della persona, i quali possono variare a seconda del momento e del contesto in cui è inserita. Le problematiche legate all’auto-controllo, in questa specifica situazione, tendono ad essere maggiori all’aumentare delle risorse disponibili dall’azienda. Infatti, un’eccedenza di liquidità può portare l’imprenditore ad investire in progetti che soddisfano i propri desideri, più familiari e “semplici” da realizzare.

Tuttavia, le aziende familiari non sono tutte uguali tra loro, così come i relativi proprietari. Infatti, le finalità principali degli imprenditori possono essere quelle di:

  • Creare “ricchezza” per la famiglia (obiettivi economici).

  • Ottenere “benefit” sociali derivanti dal controllo dell’azienda (obiettivi non economici) come status, network, etc.

Nel primo caso, le scelte strategiche saranno orientate ad investimenti di lungo periodo (es. R&S) mentre nel secondo caso le risorse saranno allocate su attività non strettamente necessarie che sono strumentali alla reputazione della famiglia (es. riduzione dell’inquinamento oltre gli standard ambientali, donazioni filantropiche, etc.). Secondo uno studio recente, sono più propense a perseguire gli obiettivi “non economici” le aziende in cui il nome della famiglia coincide con quello dell’attività, in ragione dello stretto legame tra la reputazione aziendale e quella familiare. Al contempo, però, una variabile che influenza le scelte strategiche è rappresentata dal grado di diversificazione degli investimenti dell’imprenditore; infatti, chi possiede quote di maggioranza in una sola impresa è più portato a concepire quel business come un’estensione della propria famiglia, e quindi a perseguire obiettivi (economici) di lungo termine che permettano all’azienda di crescere e svilupparsi anche nel futuro.

Conclusioni

In conclusione, la raccomandazione per i proprietari di PMI è quella di scegliere sempre in maniera razionale – e non impulsiva – come allocare le risorse aziendali, prediligendo sempre gli obiettivi economici di medio-lungo termine. Solo in questo modo un’impresa può essere in grado di perdurare nel tempo, superando anche le più ardue sfide che l’economia mondiale la porta a fronteggiare.
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